Barchessa Contarini

Complesso architettonico risalente alla fine del 1500 inizi 1600, costituito da Villa Padronale, Barchessa, ed altre adiacenze. Sorge lungo la riva sinistra del fiume Bacchiglione. I primi documenti storici risalgono al 1617, quando Francesco Contarini procuratore di S. Marco, denuncia le sue proprietà di Ronchi di Pontelongo, consistenti in "Fabbriche domenicali e da lavoratori, cortivo e brolo", oltre che da un buon numero di campi. Nel 1661 i Fratelli Zuani ed Alvise Contarini, ridichiarano la proprietà "Casa Domenicale con sue Fabbriche diverse e Brolo".

I possedimenti saranno riconfermati dai Contarini fino al 1740, ma nel 1782 con testamento di Nicolò Contarini, parte dei beni di questa famiglia va a Giacomo e Zuandomenico Almarò Tiepolo (e sotto il nome di Almarò li ritroviamo nel catasto Napoleonico del 1809). Questa nobile famiglia avrebbe costruito nel 1445, una chiesetta campestre intitolata a S. Maria Maddalena, che nel 1695 passò ai Contarini e successivamente alla famiglia Rizzo. Lasciato in abbandono, il luogo di culto fu demolito nel 1885. Un tempo questo fabbricato rappresentava un' importante punto di riferimento per i trasporti fluviali che dalla laguna veneziana risalivano il fiume Bacchiglione, trasportando merci e passeggeri nell'entroterra fino ai colli Euganei e viceversa. Questa infatti è una delle residenze della nobiltà veneziana che tra il XV e il XVI secolo, acquisì grandi proprietà in terra ferma per commerciare liberamente e trascorrere vacanze nella verdeggiante pianura veneta. L'edificio principale è costituito dalla Villa padronale dalle linee sobrie e molto signorili.

Caratteristiche

E' una costruzione di pianta quadrata, con tetto a falde, con marcapiani, cornicione dentellato, nonchè astrusi che ne abbelliscono l'insieme. Suddivisa in tre piani, il piano nobile ospita un salone centrale abbellito da portali incorniciati in pietra d'Istria, quello superiore comprende stanze con sottotetti in trave a vista ed al piano terra troviamo una meravigliosa cantina con soffitto sostenuto da arcate ed una superba cucina con un antico focolare. Dietro l'aia, o cortile, completamente circondato da alte mura e siepi di lauro sullo sfondo, la barchessa completamente restaurata è caratterizzata, come la villa, da un cornicione dentellato sotto lo spiovente del tetto. Gli otto archi che si susseguono, più gli altri due ai lati creano un alto porticato dalle capriate in legno pavimentato in pietra, qui si affaccia il piano superiore un tempo riservato a fienile e magazzini, ora adibito a locanda con sei grandi stanze con bagno, lussuosamente arredate. Al piano terra una grande sala per banchetti e meeting, una cucina attrezzata, un magazzino, parcheggio privato e giardino con roseti. Sul lato est, annessa alla barchessa si trova l'abitazione degli attuali proprietari, ricavata dalla vecchia dimora dei mezzadri

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